Come si produce il Grana Padano?
Tutto nasce dall’alimentazione corretta delle bovine sancita dal Disciplinare di produzione del Formaggio Grana Padano Dop che, grazie alla vicinanza dei terreni di coltivazione al fiume PO essi risultano particolarmente adatti alla fienagione a medica ed alla produzione di altri cereali essenziali. Il latte derivante dalla mungitura delle bovine due volte al giorno viene poi raccolto e stoccato in silos coibentati per permetterne l’affioramento naturale.
Il latte viene poi scremato, ovvero viene rimossa la parte di crema superiore più grassa che viene utilizzata per creare poi burro e sottoprodotti, e portato in caldaie di rame a forma di campana rovesciata con doppifondi.
Viene aggiunto il lisozima (proteina dell’uovo) ed il siero, residuo della lavorazione del giorno precedente, che attraverso i batteri lattici di cui è ricco permette che il latte diventi formaggio con il raggiungimento di una temperatura tra i 31°C e i 33°C.
Viene poi aggiunto il caglio di vitello e attraverso un’operazione meccanica e/o manuale la cagliata che si ottiene viene frammentata e portata a fino a 56°C. Successivamente viene mantenuta la temperatura per 30-70 minuti al fine di permettere alla cagliata di depositarsi sul fondo ed aggregarsi.
Successivamente viene recuperata la materia prodotta e divisa in due metà le quali vengono fatte sgocciolare ed avvolte in tele di lino. Vengono poi posizionate dapprima in fascere di teflon per permettere la formazione della famosa forma ed vengono poi inserite in fascere d’acciaio con all’interno le fascere con il famoso rombo per permettere a quest’ultimo di trasferirsi sulla crosta.
In ultimo il formaggio viene mantenuto in una soluzione di acqua salina per una ventina di giorni e poi, previa accurata asciugatura, viene stoccato in magazzini a temperatura ed umidità controllati fino al raggiungimento del 9 mese di stagionatura per l’apposizione del marchio GRANA PADANO DOP.